La passione gastronomica di Papa Leone XIV va ben oltre i confini di Roma, abbracciando tradizioni culinarie lontane. Nato a Chicago e primo pontefice nordamericano della storia della Chiesa Cattolica, Robert Francis Prevost ha tracciato un percorso di fede ricco di esperienze internazionali.
Dopo aver intrapreso la vita religiosa nel 1981, entrando a far parte dell’Ordine degli Agostiniani, la sua ricerca spirituale lo ha portato in luoghi remoti e culturali, come il Perù, dove ha vissuto per oltre vent’anni. È in questa terra ricca di storia e sapori che il futuro Pontefice ha scoperto non solo se stesso, ma anche un profondo legame con la tradizione culinaria locale.
Il viaggio di un Pontefice tra fede e tradizione
Lungo il suo cammino spirituale, Papa Leone XIV ha sperimentato la ricchezza culturale dell’America Latina, guadagnandosi stima e affetto sia tra i locali che tra i confratelli. La sua figura è oggi conosciuta per la dolcezza, la comprensione e la capacità di mettersi al servizio del prossimo. Ma, dietro il suo volto di grande umanità, si cela una passione sorprendente: un amore incondizionato per un piatto che gli ricorda un’antica terra di sapori e tradizioni.
Il piatto del cuore: il ceviche
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il piatto preferito del nuovo Pontefice non proviene dalla cucina italiana, per quanto essa sia celebrata in tutto il mondo. Il vero tesoro gastronomico di Papa Prevost è il ceviche, un piatto peruviano che esalta la freschezza del pesce crudo marinato nel succo di lime. Questa pietanza, caratterizzata da un gusto intenso e profumato, è diventata per il Pontefice molto più di una semplice ricetta: è un simbolo tangibile del legame profondo con la terra che lo ha accolto e formato.
Il ceviche si compone di ingredienti semplici e genuini:
- Pesce bianco fresco (come branzino o orata) tagliato a cubetti;
- Succo di lime per la marinatura;
- Cipolla rossa tagliata a fettine sottili;
- Peperoncino per un tocco di piccantezza;
- Coriandolo fresco;
- Sale a piacere.
Ma il vero segreto del piatto risiede nel leche de tigre, il liquido della marinatura. Questo brodo, ottenuto dall’unione delle teste di pesce con sedano, aglio, cipolla rossa, zenzero e una miscela di spezie, è il cuore pulsante del ceviche, capace di esaltare ogni sapore e di trasmettere l’essenza stessa della tradizione peruviana.
Un piatto che racconta storie
Il ceviche ha conquistato il cuore di Papa Leone XIV durante la sua missione a Chiclayo, nel cuore della costa nord del Perù. Qui, immerso nella cultura locale, il Pontefice ha potuto vivere a pieno la ricchezza culinaria di una terra che gli ha regalato emozioni indimenticabili. Ogni morso racconta storie di condivisione, semplicità e legami profondi, elementi che hanno segnato il suo cammino di fede.
Il legame affettivo con il Perù si riflette nelle parole che Papa Leone XIV esprime spesso, parlando con affetto della tradizione culinaria che ha contribuito a plasmare la sua identità. Attraverso il ceviche, il Santo Padre porta con sé un pezzo di quella terra, un ricordo vivido dei giorni trascorsi a conoscere il popolo peruviano e a condividere momenti di umanità e solidarietà.