Il successo all’estero è già una cosa certa: svizzeri, tedeschi, austriaci, stranieri, gente di ogni cultura o religione fa la fila per trasformare le ceneri dei propri cari in diamanti. La pratica all’estero è ormai considerata come uno dei tanti modi con cui onorare il caro defunto. Ma in Italia, paese in cui il procedimento è disponibile dal 2009, trasformare le ceneri funerarie in diamanti è qualcosa che non va giù.
“Siamo lontani dalle attese”, ammette Walter Mendizza, l’amministratore delegato della società Algordanza, che si occupa di questo mestiere atipico. Contrariamente ai quasi mille diamanti umani prodotti nel resto del mondo, in sette anni in Italia ci sono stati solo una decina di clienti disponibili a far sottoporre i resti dei loro cari alla procedura. Una forte delusione, che potrebbe essere resa ancora più cocente dagli sviluppi legislativi.
Non va giù alla popolazione generale e non è andato giù a Giovanardi, che ha proposto un disegno di legge per rendere la procedura illegale. Ma Mendizza non ci sta: secondo lui, i cimiteri sarebbero molto peggio, non solo perchè sono dei posti gestiti male ma anche perchè lì i defunti verrebbero abbandonati e lasciati a marcire nel degrado. Preferisce l’idea di avere i propri cari sempre con sè, come dimostra con il diamante che porta al collo, ricavato dalle ceneri di sua madre.
La tipica cliente di Algordanza è donna, di alta classe sociale — una necessità visti i prezzi. C’è una fortissima concentrazione nel Nord, con un unico caso in Sicilia, eccezione che conferma la regola. Sarà l’abitudine a rendere la cosa poco appetibile agli italiani? Potrebbe anche essere la forte importanza culturale della religione cristiana, che ha regole severe su cosa sia e cosa non sia ammissibile fare con i defunti e gestisce puntigliosamente questo aspetto della vita (o meglio, del post-mortem) dei fedeli.
Bisogna anche considerare il punto di vista legale. Il vilipendio di cadavere resta un crimine, ed è applicabile anche alle ceneri di una persona defunta. La pena è la reclusione da uno a tre anni e da tre a sei addirittura se la persona commette atti di eccezionale brutalità o oscenità. Un gioiello realizzato in parte con i resti di una persona potrebbe essere considerato osceno? Cosa ne pensate? È solo una questione di gusti o è anche una questione etica?