Record di caldo, il peggio è davanti a noi: cosa accadrà tra Marzo e Maggio 2024

Meteo 2024: cosa ci attende? Scopri le ultime novità: dopo El Niño sta per arrivare La Niña. Cosa vuol dire?

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il clima del nostro pianeta è soggetto a cambiamenti imprevedibili che possono avere un impatto significativo sulle nostre vite e sul nostro ambiente. Ma questo lo sappiamo già. Quello che non sappiamo è che, negli ultimi tempi, i segnali provenienti dal National Weather Service (NWS) degli Stati Uniti indicano la possibilità di eventi meteorologici estremi che potrebbero verificarsi nel corso del 2024. In particolare, il fenomeno noto come La Niña sembra essere in procinto di manifestarsi nella seconda metà dell’anno, dopo l’intensa fase di El Niño che ha scosso le nostre regioni la scorsa estate.

Torna El Nino: clima stravolto

Dopo tre anni di assenza, El Niño, uno dei fenomeni meteorologici più significativi per il clima dell’emisfero settentrionale, ha raggiunto il suo culmine. Questo evento, che influenza notevolmente le condizioni climatiche globali, sta per lasciare spazio alla sua “gemella”, La Niña, che avrà un impatto significativo sui mesi a venire, soprattutto durante la primavera e l’estate.

Prima di vedere gli effetti di La Niña, ci attende un periodo di transizione neutrale tra l’affievolimento di El Niño e l’arrivo della nuova figura climatica. Ma cosa ci riserva il futuro? Per comprendere appieno le implicazioni di questi fenomeni, è importante chiarire le differenze tra El Niño e La Niña, entrambi parte di un contesto più ampio noto come Oscillazione del Sud El Niño (ENSO).

Mentre La Niña porta un improvviso e anomalo raffreddamento delle temperature, influenzando la circolazione dei venti e le temperature delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico Equatoriale, El Niño comporta un aumento delle temperature oceaniche. Quest’ultimo fenomeno è stato particolarmente evidente nei mesi recenti, tanto che il 2023 è stato dichiarato l’anno più caldo di sempre.

La domanda ora è: il passaggio da El Niño a La Niña avrà effetti sulle temperature globali? In parte sì. Nei prossimi mesi, gli effetti di El Niño continueranno ad avere un impatto sul clima, compreso quello dell’Italia. Tuttavia, gli esperti meteorologi indicano che le anomalie causate da El Niño saranno sostituite da fluttuazioni temporanee, in parte dovute alla variabilità naturale.

Secondo le previsioni, circa il 50% degli eventi di El Niño è seguito da anni di neutralità ENSO, mentre il 40-50% è seguito da La Niña. È importante notare che le previsioni di El Niño prima della primavera possono essere distorte, ma è evidente che il fenomeno ha un impatto significativo sulle temperature globali, soprattutto in concomitanza con il riscaldamento globale.

Non c’è consenso sul fatto che il riscaldamento globale abbia già modificato gli eventi di El Niño, ma è probabile che eventi estremi di El Niño e La Niña si manifestino con maggiore intensità in un mondo sempre più caldo; mentre El Niño raggiunge il suo apice e La Niña si prepara a prendere il suo posto, l’attenzione è rivolta alle conseguenze di questi fenomeni sulla temperatura globale e sul clima regionale, con importanti implicazioni per la stagione primaverile e estiva in arrivo.

 

Il ciclo di El Niño e La Niña pronto a colpire di nuovo il mondo?

L’inizio ufficiale del ciclo è stato dichiarato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale lo scorso 4 giugno, quando è stato riconosciuto l’avvento dell’uragano El Niño. Questo fenomeno è caratterizzato da un aumento delle temperature superficiali degli oceani nel Pacifico orientale e centrale. L’esperienza passata suggerisce che quando l’El Niño raggiunge un’intensità eccezionale, come avvenuto di recente, La Niña si manifesta nel 60% dei casi successivi.

Secondo le proiezioni del NWS, gli effetti di La Niña potrebbero cominciare a farsi sentire già durante l’estate boreale, ma è più probabile che si manifestino al principio dell’autunno. Le stime indicano che c’è il 55% di probabilità che La Niña si sviluppi tra giugno e agosto, mentre addirittura il 77% che si verifichi tra settembre e novembre.

Quali le conseguenze di El Niño e La Niña

Gli eventi El Niño e La Niña, entrambi parte dell’oscillazione climatica El Niño-Southern Oscillation (ENSO), hanno impatti globali sulle condizioni meteorologiche. Durante La Niña, gli alisei si rafforzano, trasportando più acqua calda verso ovest, mentre durante El Niño si indeboliscono, causando cambiamenti significativi nella circolazione atmosferica e nelle condizioni oceaniche.

Durante La Niña, in particolare, le aree dell’Asia e dell’Australia settentrionale possono sperimentare piogge più intense e prolungate, mentre alcune regioni dell’America centrale e del sud-est asiatico possono affrontare siccità a causa delle condizioni di blocco atmosferico.

La Niña può anche influenzare la formazione e il movimento delle tempeste tropicali e dei cicloni, con il potenziale per aumentare l’attività ciclonica nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano.

I cambiamenti climatici in corso richiedono una preparazione e un adattamento costante da parte delle comunità e delle autorità. Le estreme precipitazioni, le prolungate siccità, gli incendi boschivi e i cicloni tropicali sono solo alcune delle conseguenze di questi fenomeni meteorologici estremi che richiedono una risposta globale e coordinata per affrontare le sfide del clima in evoluzione.

Effetti sulle Precipitazioni e le Temperature de La Niña

Durante La Niña le precipitazioni tendono ad aumentare in alcune aree, mentre le temperature possono essere più fresche del normale. Questi cambiamenti nei regimi delle precipitazioni e delle temperature possono avere conseguenze significative sull’agricoltura, sull’approvvigionamento idrico, sull’ecosistema e sulla sicurezza alimentare in molte parti del mondo. È essenziale monitorare da vicino questi parametri climatici per comprendere e mitigare gli impatti di questi fenomeni sulle comunità e sull’ambiente.

Ad ogni modo, le novitá per settembre 2024 non risuonano certo come le migliori che ci potessimo aspettare. Dobbiamo davvero solo attendere l’arrivo de La Niña?

 

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